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L'abbraccio mortale. Hitler e Stalin e il patto Ribbentrop - Molotov 1939-1941

[The Deadly Embrace. Hitler, Stalin and the Nazi-Soviet Pact, 1939-1941], traduzione di Piero Bairati


Milano, Rizzoli, 1989, Collana storica
cm 22.5x15.5, pp. 795-(5), cartonato, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. Ottima copia

€ 38

22 giugno 1941: tre milioni di soldati tedeschi invadono l'Unione Sovietica, lungo un fronte che va dal Mare di Barents al Mar Nero. É l'«Operazione Barbarossa», la più imponente mai organizzata in tutta la storia delle guerre. I tedeschi sarebbero stati cacciati solo dopo quattro anni di combattimenti feroci e a prezzo della vita di venti milioni di russi.
Perché Stalin si lascio cogliere impreparato? Perché ignore le informazioni che gli giungevano non solo dai suoi comandanti militari, ma anche da fonti alleate occidentali? Perché nei mesi precedenti aveva continuato a rifornire la Germania nazista di preziose materie prime? Il patto di non aggressione con la Germania, firmato nel 1939 dal ministro degli Esteri sovietico Molotov e dal ministro tedesco Ribbentrop, si era trasformato da mossa strategica difensiva in un boomerang mortale.
Anthony Read e David Fisher ricostruiscono ora per ora gli eventi politici e militari che culminarono nell'«Operazione Barbarossa»: Danzica e la spartizione della Polonia, l'annessione sovietica di Estonia, Lettonia e Lituania, la Guerra d'lnverno in Finlandia; il disastro di Dunkerque e i nazisti a Parigi; la caduta del governo Chamberlain e l'ascesa di Churchill.


Al centro, la tela faticosamente intessuta da Ribbentrop e Molotov nei loro colloqui, nelle schermaglie diplomatiche, nei calcoli e nelle contromosse delle loro cancellerie. Di questa pagina di storia — che è rimasta finora oscura e controversa — L'abbraccio mortale ci restituisce anche gli aspetti più minuti ma rivelatori: illumina i panorami e gli ambienti che ne furono la cornice, ripercorre la vita quotidiana dei grandi protagonisti, ci trasmette le intuizioni e le incertezze di quei momenti fatali.
Ecco dunque Hitler nella villa di Berchtesgaden e nella Cancelleria berlinese, Stalin e le luculliane cene diplomatiche al Cremlino, i generali tedeschi e sovietici e le loro difficili scelte di strategia.
Ma non mancano le voci significative di attori meno noti: diplomatici tedeschi antinazisti che passavano informazioni agli inglesi, giornalisti inviati in Russia alla vigilia dell'invasione, soldati semplici e funzionari ministeriali.
Raccogliendo decine e decine di testimonianze edite e inedite, setacciando archivi e biblioteche, attingendo a fonti finora riservate, Read e Fisher riescono così a illuminare i retroscena di un episodio cruciale e gravido di conseguenze, tracciando un grande mosaico degli avvenimenti che portarono allo scoppio della seconda guerra mondiale e al drammatico scontro tra Hitler e Stalin.

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